martedì 15 maggio 2012

Austerity? No, grazie.

 
«Ci troviamo davanti a un vero scontro frontale tra le grandi corporazioni internazionali e gli Stati. Questi subiscono interferenze nelle decisioni fondamentali, politiche, economiche e militari da parte di organizzazioni mondiali che non dipendono da nessuno Stato. Per le loro attività non rispondono a nessun governo e non sono sottoposte al controllo di nessun Parlamento e di nessuna istituzione che rappresenti l'interesse collettivo. In poche parole, la struttura politica del mondo sta per essere sconvolta. Le grandi imprese multinazionali non solo attentano agli interessi dei Paesi in via di sviluppo, ma la loro azione incontrollata e dominatrice agisce anche nei Paesi industrializzati in cui hanno sede. La fiducia in noi stessi, che incrementa la nostra fede nei grandi valori dell'umanità, ci dà la certezza che questi valori dovranno prevalere e non potranno essere distrutti.»
(Salvador Allende)

Allende venne assassinato nel 73, durante il golpe che portò al potere in Cile, con l'aiuto della CIA, Pinochet (quello a cui il Vaticano ha dato anche l'estrema unzione).

Il Cile, come viene spiegato in Shock Economy di Naomi Klein, fu un laboratorio per il neoliberismo di stampo Freedmaninao e le riforme di austeriry che oggi sono definitivamente sbracate anche in Europa. Forse Allende sbagliava, perché pare che da allora i valori dell'umanità si siano affievoliti ancor di più.