lunedì 23 luglio 2012

Due pesi e due misure


Strano come dei morti occidentali, in stragi più o meno chiare, la stampa voglia pubblicare tutto, come a voler nutrire questo malsano voyeurismo necrofilo, e allo stesso tempo spaventare ed intimorire, facendo intendere che necessitiamo della loro "protezione", mentre per i morti civili in zone di guerra da noi esportata, si pubblichino solo trafiletti, anche se i numeri sono da paura (ad esempio oggi 90 persone sono morte in Iraq). È chiaro che dando spazio a notizie del genere la gente dovrebbe fare i conti con la propria coscienza, allora meglio evitare... si è ormai persa ogni umanità, nella vita come nella morte. Almeno una volta, i morti erano tutti uguali. Oggi, invece, in questo modello malato di società, anche nella morte il trattamento dei media separa i poveri dai ricchi, gli sfortunati dai fortunati. Due pesi e due misure. Così si potrebbe riassumere l'ipocrisia dell'uomo "colto". Alla fine ciò è tutto, tranne che strano...

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao Fabio. Avevi dubbi in tal proposito?
Anche da noi i morti sono diversi. Guarda i cimiteri che sono cultura e storia della nostra civiltà.
Ci sono le tombe dei ricchi e le lapidi dei poveri. Ci sono i "dottori" anche da morti, scritti sulle tombe.
Noi siamo il miliardo fortunato, quelli, gli iracheni o i siriani NO.
I loro dolore, la loro fame non ha valore: vale di più vendere deodoranti e gelati preconfezionati.
Senza consumo, niente crescita, senza crescita, niente profitto. Che poi l'economia sia un sottosistema dell'ECOLOGIA, e che senza risorse naturali non esisteremmo non è percepito ben chiaramente.
OVVERO CI STIAMO SUICIDANDO IN MASSA MA PIENI DI SOLDI.
Se VALE SOLO IL PROFITTO cosa vuoi che siano le morti di quattro (cento/mila/milioni) povericristi che nemmeno acquistano profumi per le ascelle?

Mr. Bonobo ha detto...

Una morte è una tragedia, un milione di morti è statistica. (Stalin)

E lui di queste cose, purtroppo, se ne intendeva....