martedì 22 novembre 2011

Pagare il debito? No, azzerarlo.



Che tutto sia sbagliato lo si capisce da una cosa fondamentale.

Di fatto in Europa abbiamo fatto un'unione monetaria senza un un'unione politica reale.

Non ci può essere unione monetaria senza unione politica e di intenti.

I mercati dicevano che o si entrava nell'Euro allora, o ciccia.

Balla.

I mercati dicevano così perché si sapeva come sarebbe andata a finire e quali sarebbero state le conseguenze.

Forbice fra ricchi e poveri sempre più ampia, deregulation, perdita di diritti fondamentali dei lavoratori, il tutto naturalmente a vantaggio delle classi dirigenti.

Il debito non va pagato, va azzerato e basta.

Chi è la casusa del fallimento della politica globale non può anche guadagnarci.

L'idea di Comunità Europea, poi, non è il male assoluto come alcuni estremisti tipo Nigel Farage vogliono far credere.

In questi periodi di grande tensione e confusione bisogna fare attenzione, è un attimo dare il potere in mano a gentaccia (ricordarsi come Hitler arrivò al potere). Sono tecniche vecchie come il cucco. Si strumentalizzano argomenti che stanno a cuore alla popolazione, in un determinato momento di crisi in cui si creano vuoti politici e sociali, per poi riempire questi vuoti  e deviare l'opinione pubblica verso il proprio pensiero.

Va cambiato il sistema. La globalizzazione va rivista non in funzione dell'economia che non potrà mai essere equa, soprattutto in mano a questi, ma in funzione dei bisogni primari dei popoli.

L'Unione come idea è corretta, e non solo quella europea.

Se il pianeta è uno solo e lo vogliamo abitare tutti insieme, ed in pace, è chiaro che i confini debbano essere gradualmente abbattuti.

Il punto è: chi ha le armi e detiene il potere permetterà che ciò avvenga per vie democratiche?

A breve avremo la risposta.  A breve sapremo definitivamente cosa è e chi gestisce questa democrazia fantoccio.

martedì 8 novembre 2011

Shock Economy - Il Film



Per chi volesse provare a capire il dove, il come, il quando e il perché.

Agli altri l'effimera speranza che una volta caduto Berlusconi tutto andrà a posto.

giovedì 3 novembre 2011

La crisi economica e tutto il "resto"



Oggi al G20, fra risolini e pacche sulle spalle, il salvatore della patria, già premio Nobel per la pace Obama, ha parlato a Sarkfonzie e ai giornalisti mettendo in mezzo alla discussione sulla crisi economica il fatto che ci sia da risolvere la "questione" Iran.
Il bastardo semina, poco alla volta, i servetti sorridono e i coglioni applaudono in massa.

Inoltre, va detto che sentir parlare Obama sul come sia importante che l'Europa compia passi chiari per evitare che il contagio della "crisi economica" si espanda ad altri stati, è come sentir parlare di prevenzione dell HIV quella prostituta che infettava volontariamente i suoi clienti.