martedì 22 novembre 2011

Pagare il debito? No, azzerarlo.



Che tutto sia sbagliato lo si capisce da una cosa fondamentale.

Di fatto in Europa abbiamo fatto un'unione monetaria senza un un'unione politica reale.

Non ci può essere unione monetaria senza unione politica e di intenti.

I mercati dicevano che o si entrava nell'Euro allora, o ciccia.

Balla.

I mercati dicevano così perché si sapeva come sarebbe andata a finire e quali sarebbero state le conseguenze.

Forbice fra ricchi e poveri sempre più ampia, deregulation, perdita di diritti fondamentali dei lavoratori, il tutto naturalmente a vantaggio delle classi dirigenti.

Il debito non va pagato, va azzerato e basta.

Chi è la casusa del fallimento della politica globale non può anche guadagnarci.

L'idea di Comunità Europea, poi, non è il male assoluto come alcuni estremisti tipo Nigel Farage vogliono far credere.

In questi periodi di grande tensione e confusione bisogna fare attenzione, è un attimo dare il potere in mano a gentaccia (ricordarsi come Hitler arrivò al potere). Sono tecniche vecchie come il cucco. Si strumentalizzano argomenti che stanno a cuore alla popolazione, in un determinato momento di crisi in cui si creano vuoti politici e sociali, per poi riempire questi vuoti  e deviare l'opinione pubblica verso il proprio pensiero.

Va cambiato il sistema. La globalizzazione va rivista non in funzione dell'economia che non potrà mai essere equa, soprattutto in mano a questi, ma in funzione dei bisogni primari dei popoli.

L'Unione come idea è corretta, e non solo quella europea.

Se il pianeta è uno solo e lo vogliamo abitare tutti insieme, ed in pace, è chiaro che i confini debbano essere gradualmente abbattuti.

Il punto è: chi ha le armi e detiene il potere permetterà che ciò avvenga per vie democratiche?

A breve avremo la risposta.  A breve sapremo definitivamente cosa è e chi gestisce questa democrazia fantoccio.

martedì 8 novembre 2011

Shock Economy - Il Film



Per chi volesse provare a capire il dove, il come, il quando e il perché.

Agli altri l'effimera speranza che una volta caduto Berlusconi tutto andrà a posto.

giovedì 3 novembre 2011

La crisi economica e tutto il "resto"



Oggi al G20, fra risolini e pacche sulle spalle, il salvatore della patria, già premio Nobel per la pace Obama, ha parlato a Sarkfonzie e ai giornalisti mettendo in mezzo alla discussione sulla crisi economica il fatto che ci sia da risolvere la "questione" Iran.
Il bastardo semina, poco alla volta, i servetti sorridono e i coglioni applaudono in massa.

Inoltre, va detto che sentir parlare Obama sul come sia importante che l'Europa compia passi chiari per evitare che il contagio della "crisi economica" si espanda ad altri stati, è come sentir parlare di prevenzione dell HIV quella prostituta che infettava volontariamente i suoi clienti.

mercoledì 19 ottobre 2011

Revolutions? No. Evolutions.



Dialogo tratto dal film il Pianeta Verde (1996) di Coline Serreau.

"... è stata la guerra civile, e poi il boicottaggio.

Boicottaggio?

Tutto quello che era stato nocivo per la salute non si comprava più o si buttava. Fù l'arma vincente. Senza vendite niente potere. L'esercito e la polizia erano impotenti."


Ora, non voglio dare un ulteriore inutile parere sugli accadimenti della manifestazione del 15 Ottobre a Roma, sugli scontri e sulle cause che hanno portato a manifestare.
Voglio solo sottolineare come a mio parere, l'unica vera soluzione per un cambiamento realmente utile sia un "Nuovo Rinascimento".
Un Rinascimento che porti le persone, una volta per tutte, a comprendere che il cambiamento reale, il punto di partenza per una nosra Evoluzione, sta nel considerare seriamente il boicottaggio totale come "arma di distruzione" del sistema in cui viviamo. Se non ti piace rifiutalo, non combattere per cambiare ciò che in un modo o nell'altro si è sempre riformato sotto altre forme. Non dare al sistema la scusa che aspetta per imbrigliarti ed imbrogliarti ulteriormente.

La storia è una rassegna di rivoluzioni. (Saul Alinsky)

Gli inferiori si ribellano per poter essere uguali e gli uguali per poter essere superiori. È questo lo stato d'animo da cui nascono le rivoluzioni. (Aristotele)
 

Durante le rivoluzioni vi sono solo due specie di uomini: coloro che le fanno e coloro che ne approfittano. (Honoré de Balzac)

Rivoluzione. In campo politico viene così chiamato il brusco passaggio da una forma a un'altra di malgoverno. (Ambrose Bierce)

Le pose rivoluzionarie della gioventù moderna sono prova inequivocabile di attitudine alla carriera amministrativa. Le rivoluzioni sono perfette incubatrici di burocrati. (Nicolás Gómez Dávila)

Ogni rivoluzione evapora, lasciando dietro solo la melma di una nuova burocrazia. (Franz Kafka)

Ogni opinione rivoluzionaria attinge parte della sua forza alla segreta certezza che nulla può essere cambiato. (George Orwell)

Le rivoluzioni costano carissime, richiedono immensi sacrifici e perlopiù finiscono in spaventose delusioni. (Tiziano Terzani)

venerdì 7 ottobre 2011

Anna Politkovskaja - Io continuo a non dimenticare.



Cinque anni fa, il 7 ottobre 2006, veniva assassinata Anna Stepanovna Politkovskaja. Curioso, ma neanche troppo, il fatto che anche oggi, anche quest'anno, nessun giornale  la ricordi. Troppi gli interessi economico/politici che Anna aveva tirato in ballo. Chi ha ucciso Anna? Magari guardando questa breve intervista e le denunce fatte ci possiamo fare un'idea. GIUSTIZIA E VERITÀ PER ANNA.

martedì 4 ottobre 2011

Nazionalizziamo la FIAT.



La FIAT va nazionalizzata. La FIAT avrebbe dovuto fallire molte volte ma gli italiani con il loro sangue l'hanno sempre tenuta a galla. Nazionalizziamo la FIAT, studiamo una riconversione ecologica dei poli industriali FIAT presenti in Italia e spediamo Marchionne e la Famiglia Agnelli dove gli compete.

"Agnelli" di Dio,
che togli i peccati del mondo,
abbi pietà di noi.

"Agnelli" di Dio,
che togli i peccati del mondo,
abbi pietà di noi.

"Agnelli" di Dio,
che togli i peccati del mondo,
dona a noi la pace.

L'Agnelli immolato per noi
è degno di onore e di gloria.

L'Agnelli immolato per noi
è degno di onore e di gloria.

Come l'Agnelli condotto alla morte
Cristo non aprì bocca.

"Agnelli" di Dio,
che togli i peccati del mondo,
dona a noi la pace, togliti dai coglioni,
e porta con te i giornalisti parassiti.

martedì 13 settembre 2011

Il Massacro di Sabra e Chatila



Il 16 Settembre 1982, 150 libanesi, falangisti cristiani, sotto la copertura dell'esercito israeliano che li aiuta illuminando loro il percorso, entrano nei campi profughi palestinesi di Sabra e Chatila, scrivendo una delle pagine più buie della recente storia. Vengono massacrate almeno 3500 persone, quasi tutti civili inermi, donne, vecchi e bambini. Il Ministro della Difesa israeliano in carica, Ariel Sharon, sarà costretto a dimettersi per questo scandalo ma, invece di essere processato per crimini di guerra, anni dopo, nel 2001 diverrà l'11° Primo Minisro di Israele. Questo post non vuole essere una semplice commemorazione di vittime inocenti, questa è una richiesta di giustizia nei confronti dei vertici militari e politici di Israele che hanno permesso che ciò accadesse. Comeunbonobo, come sempre, invita ad aiutare chi lavora seriamente per una risoluzione pacifica del conflitto. Per questo vi invitiamo nuovamente a sostenere campagne come quella degli Shministim. Perché l'orrore abbia fine. Palestina Libera. Restiamo Umani, come diceva Vik.

mercoledì 7 settembre 2011

Noam Chomsky - Le dieci strategie della manipolazione mediatica.


1 - La strategia della distrazione. L’elemento principale del controllo sociale è la strategia della distrazione che consiste nel distogliere l’attenzione del pubblico dai problemi importanti e dai cambiamenti decisi dalle élites politiche ed economiche utilizzando la tecnica del diluvio o dell’inondazione di distrazioni continue e di informazioni insignificanti.
La strategia della distrazione è anche indispensabile per evitare l’interesse del pubblico verso le conoscenze essenziali nel campo della scienza, dell’economia, della psicologia, della neurobiologia e della cibernetica. “Sviare l’attenzione del pubblico dai veri problemi sociali, tenerla imprigionata da temi senza vera importanza. Tenere il pubblico occupato, occupato, occupato, senza dargli tempo per pensare, sempre di ritorno verso la fattoria come gli altri animali (citato nel testo “Armi silenziose per guerre tranquille”).

2 - Creare il problema e poi offrire la soluzione. Questo metodo è anche chiamato “problema - reazione - soluzione”. Si crea un problema, una “situazione” che produrrà una determinata reazione nel pubblico in modo che sia questa la ragione delle misure che si desiderano far accettare. Ad esempio: lasciare che dilaghi o si intensifichi la violenza urbana, oppure organizzare attentati sanguinosi per fare in modo che sia il pubblico a pretendere le leggi sulla sicurezza e le politiche a discapito delle libertà. Oppure: creare una crisi economica per far accettare come male necessario la diminuzione dei diritti sociali e lo smantellamento dei servizi pubblici.

3 - La strategia della gradualità. Per far accettare una misura inaccettabile, basta applicarla gradualmente, col contagocce, per un po’ di anni consecutivi. Questo è il modo in cui condizioni socioeconomiche radicalmente nuove (neoliberismo) furono imposte negli anni ‘80 e ‘90: uno Stato al minimo, privatizzazioni, precarietà, flessibilità, disoccupazione di massa, salari che non garantivano più redditi dignitosi, tanti cambiamenti che avrebbero provocato una rivoluzione se fossero stati applicati in una sola volta.

4 - La strategia del differire. Un altro modo per far accettare una decisione impopolare è quella di presentarla come “dolorosa e necessaria” guadagnando in quel momento il consenso della gente per un’applicazione futura. E’ più facile accettare un sacrificio futuro di quello immediato. Per prima cosa, perché lo sforzo non deve essere fatto immediatamente. Secondo, perché la gente, la massa, ha sempre la tendenza a sperare ingenuamente che “tutto andrà meglio domani” e che il sacrificio richiesto potrebbe essere evitato. In questo modo si dà più tempo alla gente di abituarsi all’idea del cambiamento e di accettarlo con rassegnazione quando arriverà il momento.

5 - Rivolgersi alla gente come a dei bambini. La maggior parte della pubblicità diretta al grande pubblico usa discorsi, argomenti, personaggi e una intonazione particolarmente infantile, spesso con voce flebile, come se lo spettatore fosse una creatura di pochi anni o un deficiente. Quanto più si cerca di ingannare lo spettatore, tanto più si tende ad usare un tono infantile. Perché? “Se qualcuno si rivolge ad una persona come se questa avesse 12 anni o meno, allora, a causa della suggestionabilità, questa probabilmente tenderà ad una risposta o ad una reazione priva di senso critico come quella di una persona di 12 anni o meno (vedi “Armi silenziose per guerre tranquille”).

6 - Usare l’aspetto emozionale molto più della riflessione. Sfruttare l'emotività è una tecnica classica per provocare un corto circuito dell'analisi razionale e, infine, del senso critico dell'individuo. Inoltre, l'uso del tono emotivo permette di aprire la porta verso l’inconscio per impiantare o iniettare idee, desideri, paure e timori, compulsioni, o per indurre comportamenti….

7 - Mantenere la gente nell’ignoranza e nella mediocrità. Far si che la gente sia incapace di comprendere le tecniche ed i metodi usati per il suo controllo e la sua schiavitù. “La qualità dell’educazione data alle classi sociali inferiori deve essere la più povera e mediocre possibile, in modo che la distanza creata dall’ignoranza tra le classi inferiori e le classi superiori sia e rimanga impossibile da colmare da parte delle inferiori" (vedi “Armi silenziose per guerre tranquille”).

8 - Stimolare il pubblico ad essere favorevole alla mediocrità. Spingere il pubblico a ritenere che sia di moda essere stupidi, volgari e ignoranti...

9 - Rafforzare il senso di colpa. Far credere all’individuo di essere esclusivamente lui il responsabile della proprie disgrazie a causa di insufficiente intelligenza, capacità o sforzo. In tal modo, anziché ribellarsi contro il sistema economico, l’individuo si auto svaluta e si sente in colpa, cosa che crea a sua volta uno stato di depressione di cui uno degli effetti è l’inibizione ad agire. E senza azione non c’è rivoluzione!

10 - Conoscere la gente meglio di quanto essa si conosca. Negli ultimi 50 anni, i rapidi progressi della scienza hanno creato un crescente divario tra le conoscenze della gente e quelle di cui dispongono e che utilizzano le élites dominanti. Grazie alla biologia, alla neurobiologia e alla psicologia applicata, il “sistema” ha potuto fruire di una conoscenza avanzata dell’essere umano, sia fisicamente che psichicamente. Il sistema è riuscito a conoscere l’individuo comune molto meglio di quanto egli conosca sé stesso. Ciò comporta che, nella maggior parte dei casi, il sistema esercita un più ampio controllo ed un maggior potere sulla gente, ben maggiore di quello che la gente esercita su sé stessa.

lunedì 29 agosto 2011

"Il giusto equilibrio ecologico"




C'è una bella differenza fra complottismo e realtà delle cose. Qualcuno a più di 30 anni dall'uscita di questo capolavoro, può affermare che ciò che viene detto in questo passaggio non sia l'esatta realtà delle cose?

"Chi controlla il passato controlla il futuro. Chi controlla il presente controlla il passato." (George Orwell)

lunedì 1 agosto 2011

Thomas Sankara e il debito. Correva l'anno 1987.

A 24 anni dal discorso di Thomas Sankara sul debito all'Organizzazione per l'Unità Africana del 29 luglio 1987, nulla è cambiato, ed anzi, ormai il ricatto della finanza neoliberale e della globalizzazione a tutti i costi ha contagiato tutto il mondo. Meno diritti per tutti i lavoratori e tagli alle spese sociali. Che futuro ci aspetta?

Thomas Sankara verrà ucciso a meno di tre mesi da questo discorso durante un colpo di stato da Blaise Compaoré, attuale presidente del Burkina Faso. Colpo di stato che fu sostenuto da Francesi e Americani.

Serve dire altro?





Per l'imperialismo è più importante dominarci culturalmente che militarmente. La dominazione culturale è la più flessibile, la più efficace, la meno costosa. Il nostro compito consiste nel decolonizzare la nostra mentalità. (Thomas Sankara)

giovedì 21 luglio 2011

G8 Genova: l'inaccettabile Fini



I Carabinieri (fedeli nei secoli, ma a chi?) e la polizia sono, e sempre resteranno, al servizio dei potenti.

Sono l'ultima risorsa dei potenti da utilizzare in casi come quelli del G8 di Genova 2001. La repressione della Società Civile e il capovolgimento della realtà attraverso i media, in cui gli oppressi diventano oppressori, sono utilizzate come una mannaia per screditare agli occhi dei "dormienti" chi si sveglia e pone degli interrogativi seri su dove stia andando la nostra società. Accade sempre così. È accaduto in passato ed è accaduto in tempi più recenti, dalla Campania a Vicenza per la base militare Dal Molin, alla Val Susa.

La conferma che è un blocco organizzato, extranazionale, che combatte le ultime sacche di resistenza civile nel mondo, la si ha dal fatto che le cose funzionano così anche negli altri stati. Ed il numero identificativo li la polizia lo ha...


Nello spezzone tratto da Blob, Gianfranco Fini, uno dei mandanti delle torture alla Diaz prima e a Bolzaneto poi, e l'orami ex comunista col kashmir Bevtinotti. Fini dicevamo, quello stesso Fini che pochi mesi fa certa sinistra avrebbe visto bene come Premier, a riprova del fatto che il Movimento No Global, che già anni fa aveva intuito dove ci avrebbe portato questo tipo di società schiava del mercato, era ed è odiato da tutti i polituncoli dell'area neoliberista, praticamente tutti. Quello stesso Fini che poco fa fu acclamato dopo la sua partecipazione a "vieni via con me", insieme al pagliaccio Bersani, che invece di interessarsi davvero ai lavoratori, preferisce i salotti radical chic della tv generalista italiota.

Non dimentichiamo nemmeno che il "difensore" della Costituzione Di Pietro disse no alla commissione parlamentare d'inchiesta sui fatti del G8 di Genova, perché quando uno è un fascista servo del potere, tale rimane.

Gli esecutori materiali vanno puniti, ma i madanti prima di loro!!!


"La differenza tra dittatura e democrazia è che in democrazia prima si vota e poi si prendono ordini, in dittatura non dobbiamo sprecare il nostro tempo andando a votare."
(Charles Bukowsky)

mercoledì 13 luglio 2011

Grillo e la Casaleggio Associati un binomio che non piace



* Aggiornamento al 27/09/2011
Verranno aggiunte tutte le nuove censure provate. Si troveranno alla fine del suddetto post in ordine cronologico.

Ieri dopo la pubblicazione di un commento sul blog di Grillo c'è stata un'ulteriore e nuova conferma della censura che vige in quel blog. Infatti quando si vuol far notare che predicare alcune questioni giuste e sacrosante, ed alcuni valori, facendosi però rappresentare da una azienda come la Casaleggio non è proprio eticamente corretto, si viene cancellati e spesso, come nel caso del video allegato al post, si viene bannati ed impossibilitati a commentare. Questo soprattutto alle luci degli ultimi avvenimenti in cui è emerso che la Casaleggio Associati che Grillo dice non aver alcun potere decisionale all'interno del M5S, invece pare ne abbia eccome. A dirlo alcuni facenti parte il M5S stesso. Grillo ieri ha fatto questo post in cui invita le persone che hanno un blog ad aderire a questa piattaforma che guardacaso è della Casaleggio Associati. Nel suo blog un militante del M5S Milano chiede lumi:

"Come funzionano i filtri?

Chi ha accesso alla piattaforma "decisionale" di scelta degli argomenti/posts?
Come M5S Milano ti avevamo proposto una soluzione totalmente opensource senza possibilità di controllo da parte di chicchessia: attendo delucidazioni, altrimenti scusami ma preferisco restarmene su behchenepensi (se lo facciamo ripartire) o altrimenti usando gli ashtag di twitter
e poi concordo con chi dice che il post proprio non si capisce: sentir nominare la parola massoneria mi fa venire l'orticaria... dover pensare a quei cogxioni snob che si credono di saper tutto solo perchè han passato la vita a sfruttare gli altri mentre loro si occupavano di studiare i metodi per fottere il prossimo... ci vuole tanto, a esser geni, così..."

Perché Beppe Grillo che nella rete pone tanta fiducia, non parla più di open source come faceva prima di conoscere la Casaleggio Associati? Perché continua a lasciare che i gruppi dei MU si riuniscano sulla pattaforma Meetup che è a pagamento e che è legata ad aziende di dubbio valore morale, invece che spingere una delle mille soluzioni gratuite che la rete mette a disposizione? Perché invece di lavorare come promesso da più di un anno ormai, all'attivazione del portale per la democrazia diretta in cui si potranno votare le scelte del M5S, che ormai tutti i Grillini chiedono a gran voce, Grillo invece continua preferire soluzioni che sono inutili al M5S e molto utili al suo editore? Queste domande si aggiungono a quelle che molti internauti già conoscono, come la questione del microscopio per le nanopatologie con il Dott. Montanari, a cui Grillo non ha mai voluto rispondere.

Di seguito il commento censurato che ha portato al bannamento del nick "Despicable Me".



Di seguito la schermata dopo il passaggio dei carissimi cani da guardia del blog di Grillo.



Di seguito il commento censurato che ha portato al bannamento del nick "Bill Hicks", sotto a questo post di Grillo

Di seguito il blog di Grillo dopo la censura:

Di seguito il post di Joseph Grashüpfer censurato sul blog di Grillo. (scritto a commento di un post di Grillo in cui LUI denuncia la censura ai suoi danni).
Qui il blog dopo il passaggio della censura.


Ultimo post censurato sotto al passaparola di travaglio del 26/09/2011. Post  con Nick "Roger Verbal Kint.

martedì 12 luglio 2011

In missione di pace? Ci vadano i figli dei politici.



Non c'è più nulla da dire. Le missioni di pace sono una presa in giro. Le missioni di pace non esistono. A casa l'esercito italiano da tutti i territori di GUERRA nel rispetto dell'Art. 11 della Costituzione Italiana. I politici servi delle lobbies che ci mandino i loro figli in GUERRA, invece di piazzarli ai vertici dell'ACI.





Caduti (per il nulla) in Afghanistan ed Iraq (aggiornato al 25/07/2011).

Massimiliano Bruno
Giuseppe Coletta
Giovanni Cavallaro
Andrea Filippa
Enzo Fregosi
Daniele Ghione
Ivan Ghitti
Domenico Intravaia
Horatio Majorana
Filippo Merlino
Alfio Ragazzi
Alfonso Trincone
Alessandro Carrisi
Emanuele Ferraro
Massimo Ficuciello
Silvio Olla
Pietro Petrucci
Francesco Niutta
Matteo Vanzan
Antonio Tarantino
Davide Casagrande
Giovanni Bruno
Simone Cola
Nicola Calipari
Salvatore Domenico Marracino
Massimiliano Biondini
Marco Briganti
Marco Cirillo
Giuseppe Lima
Bruno Vianini
Michele Sanfilippo
Antonino Aiello
Nicola Ciardelli
Carlo De Trizio
Franco Lattanzio
Enrico Frassanito
Alessandro Pibiri
Massimo Vitaliano
Manuel Fiorito
Luca Polsinelli
Carlo Liguori
Giuseppe Orlando
Giorgio Langella
Vincenzo Cardella
Lorenzo D'Auria
Daniele Paladini
Giovanni Pezzulo
Alessandro Caroppo
Arnaldo Forcucci
Alessandro Di Lisio
Roberto Valente
Matteo Mureddu
Andrea Fortunato
Davide Ricchiuto
Giandomenico Pistonami
Massimiliano Randino
Rosario Ponziano
Concetto Gaetano Battaglia
Pietro Antonio Colazzo
Massimiliano Ramadù
Luigi Pascazio
Francesco Saverio Positano
Marco Callegaro
Mauro Gigli
Pierdavide De Cillis
Alessandro Romani
Gianmarco Manca
Francesco Vannozzi
Sebastiano Ville
Marco Pedone
Matteo Miotto
Luca Sanna
Massimo Ranzani
Cristiano Congiu
Gaetano Tuccillo
Roberto Marchini
David Tobini
... a chi toccherà domani?


lunedì 4 luglio 2011

Val di Susa, Black Block e vittime del sistema.



Premetto che io sono con i NO-TAV senza se e senza ma, se non altro per il profondo rispetto che nutro nei confronti di chi con coraggio, cercando di far valere i propri diritti costituzionali, si oppone a quello che ormai è un sistema a cui, putroppo, molti di quelli che credono combatterlo, sono invece funzionali.

La stupidità si paga.

Il cantiere era stato aperto, la storia era già finita sotto quel punto di vista.

Quello era il loro obiettivo per intascare i 620 mln. di euro, e subito, della comunità europea che, ricordiamolo, altro non è che il braccio con il quale i tecnocrati eletti da nessuno, impongono le loro opere di bene per il loro portafoglio.

C'erano le forze dell'ordine da giorni, in migliaia, che non aspettavano altro che questo, le telecamere dei tiggì pure, e naturalmente i "black poliziott", che in questi casi non possono mai mancare.

Chi è quindi sotto molti punti di vista lo stupido?

Perché diciamocelo, se sai come il tuo nemico si muove, e non sei comunque in grado di prevenire le sue mosse, allora sei un coglione perché lo assecondi.

Proclamare una manifestazione del genere in Val di Susa è stato un autogol clamoroso. Ce ne vorra di fatica per far passare poi la versione reale dei fatti, che come sempre girerà solo in rete.

Solo per fare un esempio, la manifestazione, poteva essere un sit-in di quelle 70.000 persone o più, se fatta in una città come Roma, raggiungibile da più persone, semplicemente sedute davanti al Ministero delle Infrastutture, fino alla resa, ad oltranza.

E poi, non vi dice niente il fatto che le manifestazioni che contano si facciano sempre al sabato o alla domenica???!!!

Certo, so bene che durante la settimana si lavora per portare a casa quella che ormai è una misera pagnotta, però è proprio questo un punto su cui ragionare.

Tu, "uomo libero", manifesta, ma mi raccomando; mai dal lunedì al venerdì, e se lo fai nei fine settimana, il lunedì ricorda di essere sempre al lavoro puntuale.

Ma dov'è la libertà? Per cosa si manifesta se non esiste la libertà reale?

Il punto è che viviamo nell'era del "fascismo del capitale", è lui il nemico, è lui la causa delle lotte a cui stiamo assistendo.

Lo consciamo, conosciamo lui, i suoi servi ed il suo modo di agire.

È ora di farsi furbi, è ora di cambiare metodo per non essere più funzionali al sistema.

giovedì 23 giugno 2011

La menzogna sistematica



Con questo post e con il video che allego, voglio solo fare intendere che oggi come ieri, nei casi di grave crisi, il popolo è sempre lasciato fuori dalle decisioni che segneranno il suo futuro.

Oggi abbiamo una crisi economica pilotata che sta destibilizzando il pianeta, e che uccide tramite le guerre, la povertà, le ingiustizie sociali e tutto l'indotto malavitoso che crea, milioni di persone.

Oggi come ieri i politici che "contano", o sarebbe meglio dire che curano gli affari dei neoliberisti freedmaniani, quelli della finanza che si autogestisce, l'anarcocapitalismo per dirlo in una parola sola, continuano a mentire per salvaguardare gli interessi di pochi e lo faranno fino alla fine, perché il mostro non si staccherà mai dalla sua preda se questa non darà segni di ribellione seria.

Oggi tutti i politici parlano di correzione ad un sistema che non va corretto, va azzerato. E non solo in Italia, in tutto il mondo "civilizzato" è così. È una manovra a tenaglia che vuole schiacciare ed eliminare le ultime sacche di resistenza civile in una società che ormai è in gran parte anestetizzata, immune alla memoria, quella vera, quella che insegna ad apprendere dai propri errori passati e che anzi, tende a farli dimenticare, a volte a far rivalutare criminali.

Per questo voglio farvi vedere con questo video a che livello di mezogna si può arrivare. Mai dimenticare il passato, MAI.

Piccolo chiarimento sul video che è in lingua originale tedesca:

il 15.06.1961 durante una conferenza stampa, il Presidente della DDR Walter Ulbricht, risponde ad una domanda che esponeva il timore di alcune voci (voci di persone che oggi verrebbero chiamate "complottiste") riguardo la costruzione di un muro che avrebbe diviso le due Germanie non solo politicamente (infatti fino ad allora era anche possibile lavorare ad ovest) ma anche geograficamente. Ulbricht rispose che sarebbe stato assurdo che gli operai tedeschi, occupati nella ricostruzione della Germania post conflitto, e quindi in cose più importanti per il popolo tedesco, avessero potuto lavorare alla costruzione di un muro per dividere le due germanie.

il 13.08.1961, cioè poco meno due mesi dopo la sopra citata conferenza stampa, i berlinesi si svegliarono e scoprirono l'amara verità.

giovedì 5 maggio 2011

In risposta a Sonia Alfano sull'aggressione ai due Carabinieri avvenuta a Grosseto.

Oggi tramite facebook sono venuto a conoscenza di alcune dichiarazioni rilasciate da Sonia Alfano riguardo il grave pestaggio ai danni di due carabinieri avvenuto a Grosseto da parte di alcuni "balordi", ragazzi che vanno dai 16 ai 19 anni (solo uno è maggiorenne). La domanda che mi sorge spontanea è: ma un ragionamento come quello di Sonia (mi permetto di scriverne solo il nome perché ci siamo anche già conosciuti su facebook essendo amici "virtuali") da cosa è dettato? Dalla rabbia del momento o dal fatto che siamo in campagna elettorale? Me lo chiedo perché ho profondo rispetto per il lavoro svolto da Sonia, per la sua persona, per la sua storia personale e per il fatto che la reputo una persona non superficiale. Non posso però fare a meno di notare che la dichiarazione rilasciata non si discosta per nulla da quella che avrebbe potuto rilasciare un Giovanardi qualsiasi. Sia ben chiaro, non sono qui a giustificare il gesto di questi ragazzini, perché per me sono e restano ragazzini vista l'età, però una volta tanto vorrei sentire soluzioni diverse a dei problemi che evidentemente persistono nella nostra società perché nessuno si è mai preso la briga di affrontarli seriamente e non facendo demagogia. Sonia ha dichiarto che questi ragazzi erano intenzionati ad uccidere, senza però prendere in considerazione l'alterazione che provocano alcune droghe di cui pare gli aggressori abbiano fatto abbondante uso durante un rave party. In questo caso, visto che la droga la fa entrare lo Stato con le sue mancanze, paradossalmente i ragazzi sono anche vittime oltre che carnefici. Sonia dichiara inoltre che le famiglie degli aggressori non avrebbero avuto nessuna parola di pietà nei confronti dei due militari, cosa non vera o da lei non risaputa visto che già il giorno successivo all'aggressione il giornale La Nazione di Firenze ne riportava alcune in cui si palesava la vicinanza ai due militari.
Si passa poi alle solite soluzioni che lasciano il tempo che trovano. Soluzioni tipo "pena esemplare e durissima", "legge sui rave party", eccetera eccetera. Come se questi "balordi" fossero i primi e gli ultimi, e come se fare una legge sui rave mettesse fine ai rave (che di già per se solitamente sono illegali visto la roba che vi circola), e ancor peggio come se questo tipo di punizioni mettesse fine allo spaccio e al problema della droga e dell'ancor più garave problema dell'alienazione giovanile, per l'appunto spesso causa dell'uso di dorghe e che è frutto di una società malata, profondamente edonista ed egoista che ci allontana dai giovani e dai loro problemi invece che avvincinarci e comprenderci. Come se a questo tipo di società non avessimo contribuito anche noi. Perché che sia chiaro, o partiamo dal presupposto di averli già persi questi giovani, già a 16 anni e allora va bene tutto, il carcere, le nervate e le celle di isolamento, bruciamo lo Zen e Scampia o le periferie del nord, oppure dobbiamo iniziare a pensare che la nostra società in toto, il nostro sistema carcerario (che è solo punitivo e mai rieducativo), problemi come la droga e la sua sempre maggior diffusione, sono problemi sociali di malagestione a livello umano voluta, problemi da mantenere tali perché fa comodo a qualcuno. Problemi la cui errata soluzione resta sempre quella di curarne gli effetti collaterali e mai le cause. Ecco, io vorrei che invece di punizioni ogni volta che c'è un fatto del genere (e ve ne saranno sempre e ancora se non facciamo qualcosa di concreto), si iniziasse a parlare di soluzioni e a prosi domande serie, del perché la droga entri così facilmente già nelle scuole (e anche nel parlamento italiano), del perché i genitori non hanno più tempo per seguire i propri figli perché troppo impegnati al lavoro, in una società che con i mezzi tecnologici che ha dovrebbe permettere di lavorare di meno e guadagnare di più e non il contrario. Del perché se si trova un Lapo Elkann in posseso di cocaina tutti lo perdonano e se ne rammaricano, e del perché un tossico qualsiasi come Cucchi o un ragazzo come Aldrovandi invece debbano morire. Spero che il mio messaggio venga recepito come costruttivo perché non è mia intenzione fare inutile polemica. È solo che certe cose dette da alcune persone con cui credo di condiviere alcuni valori mi lasciano perplesso e fanno si che io mi ponga degli interrogativi.

God bless the USA Navy Seals



È di oggi la notizia ufficiale che non saranno divulgate le foto ed il video dell'uccisione di Osama Bin Laden. Siccome il Bonobo crede che sia giusto tranquillizzare la popolazione mondiale, anche a fronte dei nuovi possibili attentati che potrebbero esserci, come denunciato poche ore dopo il fantastico blitz, ho deciso, essendone venuto in possesso tramite una mia talpa che lavora sotto mia copertura per WikiLeaks e che a sua volta è infiltrata alla Casa Bianca, di mostrarvelo ugualmente. Obama e l'amminisrazione USA non me ne vogliano, ma un successo di tale portata non poteva restare ad appannaggio di pochi nella sala dei bottoni. Infondo il terrorismo riguarda tutto noi...
God bless the USA Navy Seals!!!

venerdì 15 aprile 2011

Gli "ultraestremisti"



L'unica cosa certa è che Vittorio Arrigoni non c'è più. L'unica cosa certa è che come troppo spesso accade, chi fa qualcosa di concreto per gli altri nel nostro mondo finisce per rimetterci in prima persona, spesso, come nel caso di Vittorio, anche con la propria vita.

Non riesco ad avere la certezza che hanno tutte le testate giornalistiche che riportano il tragico episodio. Oggi è uno di quei giorni in cui tutti i giornalisti del mondo occidentale sono daccordo (come ad esempio fu anche per Ilaria Alpi). Quei giornalisti che di solito si fanno la guerra su qualsiasi cosa invece di informare, oggi sono tutti concordi nel denunciare un gruppo "ultraestremista" salafita di cui fino a ieri tutti ignoravano l'esistenza. L'unico giorno in cui un lettore del Fatto Quotidiano può leggere l'argomento trattato anche sul Giornale, su Libero, su la Repubblica, sul Corriere o qualsivoglia altro giornale, senza trovrasi in disaccordo.

Da oggi il "nemico" non è più quindi l'estremismo islamico ma l'utraestremismo. Ed io che credevo che l'estremo fosse l'estremo. Da oggi il compito per l'occidente sarà davvero più complicato. Infatti, probabilmente, dovremo iniziare ad esporatre l'ultrademocrazia.

Nelle mie grandi incertezze, come spesso accade, ho dei dubbi.

Tutti i giornali riportano che il gruppo salafita avrebbe rapito Vittorio perché diffondeva i vizi occidentali, in seconda battuta per chiedere la liberazione di alcuni loro leader precedentemente incarcerati da Hamas, ed infine perché non volevano che arrivasse la Freedom Flottilla2 col rischio che i vizi occidentali si diffondessero ancora di più, spedizione che però come ben sappiamo, non porta vizi ma porta aiuti umanitari per la popolazione di Gaza.

Naturalmente il commando omicida salafita ed ultraestremista, essendo appunto ultraestermista e non soggetto alle regole dei commandi semplicemente estremisti non rispetta l'ultimatum di 30 ore, e poche ore dopo il rapimento uccide Vittorio, rinunciando a qualsiasi tentativo di trattativa diplomatica ancor prima che questa possa essere iniziata.

Naturalmente il commando ultraestremista salafita per chiedere ad Hamas la liberazione dei suoi guerriglieri, rapisce un italiano, e magari non un esponente di Hamas, ma un italiano, pacifista, amico dei palestinesi in modo così da scatenare l'eventuale reazione del mondo occidentale. Ma si sa, gli islamici ultraestremisti sparano bene, impiccano ancora meglio ma sono competamente idioti.

Signori, ci può stare. In questo pazzo mondo ci può stare tutto. È per questo che ci può stare anche il fatto che l'uccisione di un pacifista ed attivista italiano, rispettato da tutta la popolazione palestinese (a patre gli ultraestremsti naturalmente) a pochi giorni dall'arrivo della Freedom Flottillia2 appoggiata questa volta anche da buona parte della società politica occidentale, e pare anche dall'ONU, che ha confermato l'azione come viaggio umaitario, sia quantomeno sospetta. Se poi aggiungiamo che in questi giorni la lega araba si apprestava a fare una richiesta ufficiale alle Nazioni Unite per una No- fly zone su Gaza, il tutto accompaganto dal moltiplicarsi di manifestazioni di soldidarietà in moltissimi stati occidentali in favore del popolo palestinese i dubbi non possono che crescere.

Queste cose sono complicate e a noi Umani non è dato comprenderle fino in fondo. Resteremo con i nostri "dubbi".

Un saluto al caro amico Vittorio Arrigoni ovunque egli sia adesso, ed alla sua famiglia un abbraccio caloroso.

Sono cose scontate da dire ma di persone come Vittorio non ce ne saranno mai abbastanza (vive).

Mr. Bonobo

mercoledì 26 gennaio 2011

I commemoratori di professione



Domani è il 27 Gennaio 2011, Giorno della Memoria. Giorno in cui tutto il mondo ricorda le atrocità dell'Olocausto. Ripetersi ogni anno, senza vedere un miglioramento è frustrante e fa capire che non esiste una reale intenzione di cambiamento. Scrivere ulteriormente sarebbe superfluo. Per questo rimando semplicemente allo scritto di un anno fa.
27 Gennaio 2010-2009-2008-2007-2006... Giorno della Memoria.

Allego il video con traduzione in Italiano della dichiarazione di Sir Gerald Kaufman
ebreo di origine polacca, deputato laburista e membro del parlamento britannico, rilasciata il 15 Gennaio 2009 .



Sono stato cresciuto come un ebreo ortodosso e un sionista. Su una mensola in cucina c'era una scatola di latta per il Fondo nazionale ebraico, dentro la quale mettevamo le monete per aiutare i pionieri a costruire una presenza ebraica in Palestina.
Sono andato la prima volta in Israele nel 1961 e vi sono tornato innumerevoli volte. Ho avuto familiari in Israele e ho amici in Israele. Uno di essi ha combattuto nelle guerre del 1956, 1967 e 1973 ed è stato ferito in due di esse. Il distintivo che indosso viene da una decorazione sul campo a lui insignita, che mi ha regalato. Ho conosciuto la maggior parte dei primi ministri di Israele, a partire dal Primo ministro fondatore David Ben-Gurion. Golda Meir era mia amica, così come lo è stato Yigal Allon, vice primo ministro, che, da generale, conquistò il Negev per Israele nella guerra del 1948 per l'indipendenza.

I miei genitori vennero in Gran Bretagna come rifugiati provenienti dalla Polonia. La maggior parte dei loro familiari sono stati in seguito uccisi dai nazisti nell'olocausto. Mia nonna era a letto malata, quando i nazisti giunsero alla sua città natale, Staszow. Un soldato tedesco la uccise sparandole nel suo letto. Mia nonna non è morta per fornire la copertura ai soldati israeliani che ammazzano le nonne palestinesi a Gaza.
L'attuale governo israeliano sfrutta spietatamente e cinicamente il continuo senso di colpa tra i gentili per la strage degli ebrei nell'olocausto per giustificare la sua uccisione di palestinesi.

L'implicazione è che la vita degli ebrei sia preziosa, ma la vita dei palestinesi non conti. Su Sky News pochi giorni fa, al portavoce dell'esercito israeliano, il Maggiore Leibovich, è stato chiesto in merito all'uccisione da parte israeliana di, in quel momento, 800 palestinesi (il totale è ora di 1000). Ha risposto all'istante che «500 di questi erano militanti».

Questa era la risposta di un nazista.

Suppongo che gli ebrei che lottavano per la loro vita nel ghetto di Varsavia avrebbero potuto essere denigrati in quanto militanti.

Il ministro degli Esteri israeliano, Tzipi Livni, afferma che il suo governo non avrà rapporti con Hamas, perché sono terroristi. Il padre di Tzipi Livni era Eitan Livni, il capo delle operazioni dell'organizzazione terroristica Irgun Zvai Leumi, che ha organizzato l'attentato esplosivo dell'Hotel King David di Gerusalemme, in cui perirono 91 vittime, di cui quattro ebrei. Israele è stato partorito dal terrorismo ebraico.
Terroristi ebraici impiccarono due sergenti britannici e fecero esplodere i loro cadaveri.
Irgun, insieme con la banda terrorista Stern, nel 1948 massacrò 254 palestinesi nel villaggio di Deir Yassin.
Oggi, gli attuale governanti israeliani indicano che sarebbero disposti, in circostanze per loro accettabili, a negoziare con il presidente palestinese Abbas, di al-Fatah. È troppo tardi per farlo. Essi avrebbero potuto negoziare con il precedente leader di al-Fatah, Yasser Arafat, che era un mio amico. Invece, lo assediarono in un bunker a Ramallah, dove lo visitai. A causa dei fallimenti di al-Fatah, a partire dalla morte di Arafat, Hamas ha vinto le elezioni palestinesi nel 2006. Hamas è una organizzazione sgradevolissima, ma è stata democraticamente eletta, ed è quel che passa il convento.
Il boicottaggio di Hamas, anche da parte del nostro governo, è stato un errore colpevole, dal quale sono derivate terribili conseguenze. Il grande ministro degli Esteri israeliano Abba Eban, con il quale ho fatto campagna per la pace da molte tribune, ha dichiarato: «Fate la pace se parlate con i vostri nemici.»Per quanti palestinesi gli israeliani possano uccidere a Gaza, non possono risolvere questo problema esistenziale con mezzi militari.
Quando e qualora i combattimenti finissero, ci sarebbero ancora un milione e mezzo di palestinesi a Gaza e altri due milioni e mezzo in Cisgiordania. Essi sono trattati alla stregua di immondizia da parte degli israeliani, con centinaia di blocchi stradali e con gli orrendi abitatori degli insediamenti ebraici illegali che li molestano.

Verrà il momento, non molto lontano da ora, in cui supereranno la popolazione ebraica in Israele. È giunto il momento per il nostro governo di render chiaro al governo israeliano che la sua condotta e la sua politica sono inaccettabili, e di imporre un divieto totale di esportare armi a Israele.
È l'ora della pace, ma la pace vera, non la soluzione attraverso il soggiogamento che è il vero obiettivo degli israeliani, ma che è impossibile per loro da raggiungere.

Essi non sono semplicemente dei criminali di guerra, sono stupidi.