lunedì 20 aprile 2009

L'Italia non è un paese razzista...


Nel giorno in cui la Pinar, la nave turca che ha soccorso alcuni poveracci del mare, viene fatta attraccare sulle coste italiane succedono cose strane.

Succede infatti che l'Italia intera si scandalizzi per i fischi e gli epiteti razzisti ricevuti da quello che da molti viene definito "il giocatore italiano di colore dell'Inter". Definirlo solo giocatore dell'Inter evidentemente è troppo complicato. Non è invece strano che in un paese come il nostro in cui il dio pallone la fa da padrone, certi scandali vengano portati agli occhi di tutti solo in queste situazioni.

Dalla Tv di stato intanto il comico Teocoli si affrettava a far sapere la sua idea al pubblico italiano. Teocoli infatti durante la trasmissione "la domenica sportiva" in qualità di esperto sociologo sminuiva l'accaduto dicendo che si, ci sono frange di tifosi stupidi ma la stragrande maggioranza sono solo percoroni che si uniscono ai cori perchè così si fa allo stadio... insomma una marachella da stadio, in cui come ben sappiamo esistono leggi differenti dagli altri luoghi. Infatti allo stadio normalmente puoi fare tutto quello che fuori non è permesso senza doverti preoccupare troppo delle conseguenze. Sarà per questo che gli stadi italiani sono pienissimi...

Intanto in questi 5 giorni di attesa di aiuti sulla nave Pinar, giaceva a poppa il cadavere di Esceth Ekos, Nigeriana 18enne morta con il proprio figlio in grembo durante questa traversata verso quello che per lei doveva essere un nuovo inizio, ma che come spesso accade è stato solo l'inizio della fine. La nave comunque è finalmente attraccata. Il tutto fra le polemiche e le accuse reciproche di Italia e Malta. I clandestini sono stati subito portati in altri luoghi più consoni. Tutti tranne due che essendo feriti sono stati trasportati in ospedale. Non si sa, vista la nuova trovata del governo se verrano denunciati dai medici ed espulsi in quanto clandestini o se verranno curati. Chi vivrà vedrà...

Ma non è finita qui. Oggi inizia anche il processo per l'omicidio di Abdoul Guibre, detto Abba, 19 anni, italiano di famiglia originaria del Burkina Faso. Questo ragazzo venne ucciso a sprangate come una bestia all'urlo di "negro di merda". La storia è ancora più assurda visto le persone che hanno commesso questo omicidio. Padre e figlio. Fausto Cristofoli il padre aveva già scontato sette anni di carcere per la rapina a un portavalori di 20 anni fa. Il figlio ha una condanna (con pena sospesa) per rapina impropria, "una ragazzata - spiegò il difensore - come quella commessa da Abdoul".
Questo solo per far vedere che CI SONO DUE PESI E DUE MISURE. Infatti il figlio di Cristofoli per aver rubato delle caramelle come Abba, non è stato ucciso a sprangate all'urlo di "bianco di merda"...

Quindi che dire. Sono felice di essere italiano. L'Italia non è un paese razzista. Chiedere a Teo Teocloli per la conferma. Lui sicuramente ne sa più di me visto che può parlare in Tv davanti a milioni di telespettatori. E si sa oggi chi parla in Tv ha sempre ragione...

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