venerdì 1 maggio 2009

Vorrei non festeggiare più il 1° Maggio...


Oggi vorrei non avere più il 1° maggio. La festa dei lavoratori. La festa di tutti i lavoratori. Quelli che hanno la fortuna di avere un contratto a tempo indeterminato. Quelli che anche loro sono "fortunati" anche se precari perchè almeno un lavoro e un contratto per ora lo hanno, e tutte quelle persone che lavorano in nero. I così detti schiavi moderni. Vorrei non avere più il 1° Maggio perchè significherebbe che la nostra società ha raggiunto quei diritti che spettano ad ogni essere umano. Ad esempio è brutto in una società civile avere ministeri come quello delle pari opportunità, perchè NON si dovrebbe combattere per cose che sono SCONTATE. I lavoratori dovrebbero si avere una festa, ma dovrebbe essere tutto l'anno. Dovrebbero essere felici sempre e non trovarsi una volta all'anno, spesso riuniti ad ascoltare il monito di quelle stesse istituzioni che i problemi creano. Oggi come sempre e come a capodanno il "capo dello stato" fra un sonno, una visita a teatro ed una a Capri si è nuovamente fatto sentire. Così si è espresso sulle morti bianche.

"Fenomeno doloroso e inquietante. Non si cada nel sommerso. È un segnale positivo ma non ancora sufficiente il fatto che si sia scesi sotto le 1200 vittime all'anno."
Qui trovate l'articlo originale.

Signori che qualcuni lo svegli!!! Che qualcuno gli ricordi che il CAPORALATO ed il lavoro sommerso non solo esistono, ma sono il motore di quell'impresa che al nord come al sud guadagna sulla pelle delle persone. E noi non solo ci siamo caduti dentro ma ci sguazziamo pure. Qualcuno gli dica che essere scesi sotto la soglia della 1200 vittime all'anno non è un buon rislutato seppur ancora "non sufficiente" ma una cosa vomitevole che non può esistere in nessun paese al mondo. Gli si ricordi che il giorno dopo la tragedia della Thyssen lui era alla Sacala di Milano ad asoltare Wagner mentre si sarebbe dovuto precipitare a Torino.

I lavoratori, l'anima di un Paese, andrebbero festeggiati tutti i giorni con regole che vengono rispettate da tutti, imprenditori ed operai, e non commemorati una volta all'anno dalle celebrità, e pianti per sempre dai propri famigliari ed amci.

Per tutto questo non vorrei più dover festeggiare il 1° Maggio.

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