giovedì 12 marzo 2009

Giovani "maroni" crescono...



È di oggi la notizia riportata da più quotidiani che un giovane disabile 30enne è stato pestato a Pordenone da alcuni individui molto forti e pieni di ideali che al grido di "andiamo a dare una lezione ai froci del bronx", sono partiti per la loro scorazzata serale (per fortuna che non sono stati incrociati dalle ronde)...
Naturalmente a differenza del prendi il mostro straniero e sbattilo in prima pagina, come si fa di solito, le testate giornalistiche in questione si sono ben guardate dal pubblicare i nomi di questi tre coraggiosi maschi padani. Attenzione non stiamo parlando di tre ragazzini di 15 anni. Ragazzini annoiati, come sono stati chiamati quelli che poco tempo fa diedero fuoco ad un senza tetto. Qui si parla di tre individui di 21, 22 e 43 anni.
Il ragazzo in questione aveva sul groppone come unica colpa, quella di aver delle tendenze sessuali non consone, oltre naturalmente all'aggravvante della disabilità che lo ha colpito anche grazie ad un'altra aggressione avvenuta per gli stessi motivi nel 2002, e questo per il macho italico/padano è inaccettabile.
Quello che stiamo vivendo da qualche tempo a questa parte è la completa inidirizzazione del nostro pensiero verso la paura del diverso, verso la soluzione dei problemi che mai sono provocati dai nostri comportamenti menefreghistici, ma sempre dalle altre persone. La colpa è sempre degli altri e mai nostra. Uno stillicidio continuo, portato avanti sia dalle forze politiche, che in qualche modo devono giustificare la loro campagna elettorale basata sulla (in)sicurezza, sia dal vaticano che raramente condanna atti di questo tipo, ed anzi, come spesso accade, li fomenta con le sue dichiarazioni fuori luogo. Ebbene, perchè tutto questo ha a che fare con il ministro maroni? Semplice. Leggete i vari articoli che parlano del pestaggio. Si evince che la piazza in cui avvene il fatto era al momento dell'accadimento piena di persone che sarebbero potute intervenire ma che purtroppo non lo hanno fatto. Quindi cosa chiediamo a fare l'utilizzo della ronda pubblica se i veri e principali problemi rimangono sempre e comunque l'indifferenza, il menefreghismo e l'ignoranza di un popolo che ormai viene governato con l'utilizzo della paura? Un popolo mantenuto e cibato di ignoraza da tutti i media che la classe politica (tutta) comanda. La verità è che in casi come questo si capisce quanto stiamo tornando indietro e quanto sia pericolosa la strada che stiamo imboccando. Se neanche una piazza piena di persone riesce ad intervenire in casi come questi, cosa ci fa pensare che delle ronde fatte da casalinghe ed operai possano aiutare a risolvere il problema della sicurezza in Italia. E poi, sempre che ci sia un problema sicurezza come lo intendono i nostri governanti...
La verità è che tutto viene strumentalizzato e basterebbe che ogni cittadino fosse rispettoso delle leggi e del sistema, diventando lui stesso una mini ronda che controlla se stesso. Ma chi per primo dovrebbe darci l'esempio ad essere rispettosi e cioè i nostri politici non lo sta facendo. Le ronde, questi ragionamenti demogogici, sono la sconfitta dello stato che non è più, o meglio, non vuole più controllare e dare sicurezza ai suoi cittadini. Cioè, fatemi capire ci sono quelli a favore delle ronde che sono felici del fatto che lo Stato, essendo assente e falsamente impotente ti dice: bene caro da stasera puoi andare a difenderti da solo, organizzati, noi abbiamo cose più importanti da fare...
Non è possibile accettare una cosa del genere. Non è possibile che io dopo una giornata di lavoro per le mancanze del mio stato debba lavorare anche la sera, mettendo a rischio la mia vita e quella di altre persone. Non è possibile che il ministro maroni dichiari un giorno che dobbiamo essere più cattivi e il giorno dopo che non vuole comportamenti da rambo nelle ronde...
Non è più possibile farsi prendere in giro da gente che dice tutto e il contrario di tutto. Gente che ha giurato sulla nostra Costituzione ma che poi dichiara che col tricolore ci si pulirebbe il culo.
Un bell'andate a fare in culo non ve lo toglie nessuno.

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